lunedì 26 marzo 2018

I segni della "nostra" Pasqua



In questi giorni, mentre mi accingevo a pensare e a stendere queste righe che potessero raggiungervi nelle vostre case in occasione della Pasqua, mi ha colpito un testo di don Primo Mazzolari, che scriveva: “I segni della Pasqua del Signore li possono vedere anche coloro che non credono: ma i segni della nostra Pasqua dove sono?”.
Cioè la Pasqua del Signore è per tutti, è offerta a tutti nei suoi frutti. I segni della Pasqua che si celebra nei sacri e ricchissimi riti della Settimana Santa sono sotto gli occhi di tutti: anche chi non crede, o dice di non credere; anche chi dice di credere, ma non è “praticante”, può cogliere i segni della Pasqua, può respirare l’aria di Pasqua, si accorge che è Pasqua. Ma i segni della “nostra” Pasqua, nostra di credenti? I segni della nostra personale partecipazione alla Pasqua di Gesù, i segni della nostra adesione alla sua croce e alla sua risurrezione, dove sono? Ci sono? Sono evidenti? Si possono riconoscere? Il testo di don Mazzolari prosegue così: “I non-cristiani hanno fretta di vedere i segni della nostra Pasqua, che aiutano a capire i segni della Pasqua del Signore”.
Come cristiani – credenti abbiamo cioè la responsabilità di una profonda coerenza che renda ragione della Pasqua del Signore, ovvero che mostri nella nostra vita risorta, nel nostro cammino di peccatori perdonati e guariti dal Signore, nella testimonianza della carità, l’affidabilità della Pasqua di Gesù.
L’impegno missionario che, in maniera particolare il Vescovo ci ha richiamato nella sua Lettera Pastorale “Per il mondo …”, richiede da ciascuno di noi e da tutta la comunità di essere testimoni dell’efficacia della Pasqua di Gesù nei segni di una vita rinnovata, che il nostro autore esprime così: “Un sepolcro imbiancato, che di fuori appare lucente, ma dentro è pieno di marciume, non è un sepolcro glorioso. Chi mette insieme pesanti fardelli per caricarli sulle spalle degli altri, senza smuoverli nemmeno con un dito, è fuori della Pasqua. Chi fa le sue opere per richiamare l’attenzione della gente, invitando stampa e televisione, non vede la Pasqua. Chi chiude il Regno dei Cieli in faccia agli uomini per mancanza di misericordia, non sente la Pasqua. Chi paga le piccole decime e trascura la giustizia, la misericordia e la fedeltà, rinnega la Pasqua. Chi lava il piatto dall’esterno, mentre dentro è pieno di rapina e d’intemperanza, non fa posto alla Pasqua”.

L’augurio, allora, non può che essere così formulato: che ciascuno possa mostrare i segni della “sua” Pasqua; che tutti possiamo testimoniare i segni della “nostra” Pasqua, perché sia credibile la Pasqua di Gesù.

Auguri a tutti per una Pasqua Santa, nel Signore.


Il vostro parroco don Elia,

con don Roberto, don Marco e don Angelo




(le foto delle celebrazioni)