domenica 29 marzo 2015

E' risorto per noi!

Il Signore Gesù è veramente risorto, ed è risorto per noi. Sì, per ciascuno di noi, per questa nostra umanità. E ora rimane sempre il risorto con il cuore aperto perché tutti noi e l’umanità possiamo abbeverarci continuamente del suo grande e infinito amore.

MA CHI L’HA CROCIFISSO?
Io e voi. Non dobbiamo nascondere questa verità, anche se può far male. Sì, con quegli scribi, con quei sacerdoti, con quella folla che urlava “crocifiggilo” eravamo presenti anche noi. Senza essere stati presenti fisicamente, anche noi l’abbiamo messo a morte. E così gli abbiamo inflitto non una morte comune, ma quella più ignominiosa che esista sulla terra, cioè quella della croce. E per completare il rancore che esisteva nei cuori di tutti gli uomini nei suoi confronti, l’abbiamo innalzata tra due ladroni alla derisione di tutti e dell’universo intero per tutti i secoli.

MA LUI E’ RISORTO
Pensavano, dopo averlo visto morire così crudelmente e davanto agli occhi di tutti, che finalmente se ne erano liberati. Il loro sospiro di pace è però durato poco. Solo e neanche tre giorni. Il mattino di quel grande giorno è apparso di nuovo, ma veramente e realmente con il suo corpo trasfigurato anche se portava con sé i segni della passione subita. Nessuno se lo aspettava. Gli apostoli, pur avendolo sentito parlare alcune volte della sua morte e della sua risurrezione, non avevano capito cosa sarebbe avvenuto. I suoi crocifissori, meno ancora anche se i profeti, che leggevano nella sinagoga, avevano annunciato che il Messia avrebbe fatto nuove tutte le cose.

ORA RIMANE SEMPRE VIVO
E’ passato attraverso la morte, ma lui l’ha vinta. E’ morto anche Lui, ma Lui era più forte della stessa morte. Lo dice molto bene S. Efrem. Ecco le sue parole: “Avvenne allora che la morte si avvicinasse a lui per divorarlo con la sua abituale sicurezza e ineluttabilità. Non si accorse, però, che nel frutto mortale, che mangiava, era nascosta la Vita. Fu questa che causò la fine della inconsapevole e incauta divoratrice. La morte lo inghiottì senza alcun timore ed egli liberò la vita e con essa la moltitudine degli uomini.
Fu ben potente il figlio del falegname, che portò la sua croce sopra gli inferi che ingoiavano tutto e trasferì il genere umano nella casa della vita”.

LASCIAMOCI RINNOVARE
Se è morto ed è veramente risorto è per tutti noi, per tutti gli uomini. La sua morte e la sua vittoria devono diventare nostre. Non c’è via di mezzo. Anche noi allora dobbiamo passare attraverso la sua morte per giungere alla nostra personale risurrezione. La nostra vita cristiana è tutta qui. Morire al peccato, rinnovarci interiormente mediante il suo sangue. Questo lo dobbiamo vivere ogni giorno facendo tesoro dei sacramenti della confessione e dell’eucarestìa. E così ogni giorno, morendo al peccato e sostenuti dal suo corpo, noi cresciamo nella vita dei figli di Dio, realizziamo la nostra esistenza. In attesa di passare un giorno, quando Dio vorrà, attraverso la nostra morte fisica con Lui nel cuore, e di giungere gloriosi alla vita che non conosce tramonto. E’ infatti con Lui nel cuore che noi vinceremo la morte, passeremo a vita nuova per tutta l’eternità. Non c’è via di mezzo. Mentre abbiamo tempo nutriamoci di Lui, lasciamolo lavorare nel nostro cuore e nella nostra vita. Un giorno anche noi sorrideremo con Lui alla morte e diremo anche noi con lui: “Dov’è o morte la tua forza? Dov’è o morte la tua vittoria?”. E con tutti gli amici ormai arrivati a casa, ma soprattutto con Cristo Signore risorto, canteremo per sempre il nostro magnificat nella gioia sempre nuova, ma soprattutto consapevoli che non avrà mai fine.

A TUTTI AUGURI DI BUONA PASQUA
Eccoci ancora, carissimi, a celebrare insieme una nuova Pasqua del Signore. E’ la festa della nostra fede cristiana, è la festa della vita che vince la morte, è la festa dell’amore di Dio Padre per noi, per questa nostra umanità. Celebrando la Pasqua del Signore noi prendiamo coscienza che il Signore è ancora qui con noi e per noi compie meraviglie. Lui infatti rimane sempre con noi e sempre muore e risorge per aiutarci con il suo amore, anche se a volte sembra che il Signore se ne sia andato da questa società a volte violenta e quasi sempre costruita sul vuoto invece che sui veri valori. Consapevole che il Signore è qui e per noi lavora, ecco a voi i miei auguri.

A TUTTI E A CIASCUNO
Questi miei auguri pasquali, anche se sono ormai tanti gli anni che ve li rivolgo, sono però sempre nuovi, sono sempre freschi, sono sempre e soprattutto carichi dell’amore che porto al Signore e di conseguenza a ciascuno di voi, ma anche a tutti gli abitanti del quartiere.
Stiamo vivendo momenti difficili sotto tanti aspetti. Come vostro parroco sono a conoscenza delle vostre difficoltà. Se non le sento direttamente da voi, le sento in altre occasioni. Molte poi le intravedo personalmente guardando voi, i vostri figli. Il Signore infatti dona ai sacerdoti uno sguardo che va al di là di ciò che l’occhio umano può vedere.
E così vi assicuro che vi ricordo sempre tutti nelle mie preghiere. Di che cosa volete che parli al Signore se non di voi, dei vostri figli, delle vostre famiglie, dei giovani, dei bambini e degli anziani e in particolare degli ammalati? E’ ciò che posso fare di più utile presso il cuore del Signore. E’ Lui infatti che ci sostiene nelle difficoltà, è lui che ci rasserena e ci conforta quando il peso della vita si fa sentire.

ANDIAMO AVANTI CON IL SIGNORE
E allora invito tutti e ciascuno ad andare avanti facendo tesoro dell’amore del Signore. Con Lui nel cuore, possiamo guardare avanti con una certa serenità.
Questo amore del Signore non ci toglie, è vero, la croce, non l’ha tolta nemmeno a suo Figlio, ma ci dà la possibilità di restare in piedi e di camminare con speranza. 
Infatti con la fede in Dio Padre, si vedono e si vivono le vicende della vita in un modo diverso.

AGGRAPPATEVI A LUI
E allora, mentre vi faccio questi miei auguri pasquali, vi invito caldamente ad aggrapparvi al Signore.
Pregate, partecipate alla Messa domenicale, leggete la Parola di Dio. Se la vostra casa diventa una piccola Chiesa, allora sperimenterete la presenza del Signore, lui stesso vi consolerà e vi darà l’aiuto di cui avete tanto bisogno. Ricordatevi di quello che lui ci ha detto e che io, come vostro parroco, ho detto in tutte le vostre case, in occasione della benedizione delle famiglie: “Senza di me non potete far nulla”.

AUGURI
Questi auguri giungano a voi anche da parte di don Roberto e di don Marco. 
Come noi vi ricorderemo in modo particolare al Signore in questi prossimi giorni, così anche voi ricordatevi dei vostri sacerdoti. Come voi avete bisogno delle nostre preghiere, così anche noi abbiamo bisogno delle vostre preghiere.
Siamo infatti sicuri che, grazie alla nostra corale preghiera, il Signore ci verrà incontro come Lui solo sa fare nel suo grande infinito amore.
Con la speranza di vedervi alle celebrazioni della morte e risurrezione del Signore Gesù, vi diciamo con tutto il nostro cuore: buona Pasqua!

La celebrazione della Domenica delle Palme






I doni dello Spirito Santo - La Scienza

Parlando della scienza è facile limitarsi alla capacità che ha l’uomo di conoscere sempre meglio la realtà che lo circonda e di scoprire le leggi che regolano la natura e l’universo, ma non è questa la scienza-dono dello Spirito Santo. Questa scienza è un dono speciale che ci porta a cogliere, attraverso il creato, la grandezza e l’amore di Dio e la sua intima relazione con ogni creatura. Il dono dello Spirito Santo della scienza, ci aiuta a non cadere in atteggiamenti eccessivi e sbagliati, come ci ammonisce papa Francesco, come quello di crederci padroni del creato! “Il creato non è una proprietà su cui possiamo spadroneggiare a nostro piacimento - continua il papa - né, tanto meno, è una proprietà solo di alcuni. Il creato è un dono meraviglioso di Dio e noi lo dobbiamo custodire e, secondo le nostre possibilità, far progredire”.

FRAMMENTI DI VITA QUOTIDIANA
1 - Una volta, ai miei tempi...
Bisogna proprio dire che i miei vecchi qualche volta riescono proprio ad essere noiosi. Se incominciano a raccontare come era il mondo una volta, riescono ad essere scoraggianti! Una volta era tutto più bello, la gente era più buona, più onesta, i giovani più abituati al sacrificio, le chiese più piene, i preti più...preti! Il futuro sarà più difficile per il lavoro, per trovare una ragazza seria, per educare i figli.... Previsioni davvero scoraggianti.

2 - “Prigionieri delle stelle”
Quando Venere e Marte sono contrari, non c’è niente da fare, mi sento giù, tutto mi pesa ed anche quel modo di fare allegro di mio marito che tanto mi aveva attirato, mi mette di cattivo umore. Anche prima avevo di questi momenti e non sapevo il perchè, ma davo la colpa alla pressione, all’umidità, all’invadenza della suocera, in realtà siamo prigionieri delle stelle. Questa settimana il mio oroscopo annuncia una dissonanza di alcuni pianeti, quindi saranno giorni di malumore e di noia, mentre per mio marito i segni zodiacali promettono bene. Ci sarà quindi burrasca in casa, lui contento, io scontenta e sfiduciata....

3 - “Con tutte queste religioni, non si capisce più nulla....” 
Hanno suonato alla porta i Testimoni di Geova e con gentilezza e cordialità mi hanno lasciato il loro giornalino da leggere con tutte quelle notizie allarmanti e mi hanno spiegato, con citazioni bibliche, che la Bibbia dice cose ben diverse da quelle che insegna la Chiesa Cattolica. Che confusione!
Mio figlio mi dice: “Non farli più entrare, ti riempiono la testa di idee sballate! “Mia figlia che era presente, dice: “Questi sono proprio convinti! Vanno di casa in casa, con il caldo d’estate ed il freddo d’inverno; questi sì che hanno fede!”...
E’ finalmente tornata la figlia dei nostri vicini. E’ stata via chissà quanto e chissà dove, tanto che, ad un certo punto, non chiedevo neppure più notizie, perchè, ogni volta, sua madre mi rispondeva con un profondo e doloroso sospiro. Ora è finalmente tornata: magra da far impressione, vestita con colori sgargianti in fogge esotiche, mangia solo frutta e verdura. Dice che ora ha trovato la pace e che questa è la vera religione...
Ecco come si cerca, si prega Dio e si parla di Lui in modi così diversi: che confusione!

PREGHIERA E RIFLESSIONE
Invoco con voi e per voi lo Spirito Santo perché effonda il dono della Scienza. 
Il dono della scienza ci aiuta a giudicare rettamente le cose create, conoscendo il modo di ben usarle ed indirizzarle all’ultimo fine che è Dio. 
Le deviazioni a questo proposito sono numerosissime sia per ignoranza che per volontà deliberata. Il dono della scienza risulta indispensabile a noi cristiani, soprattutto nelle culture attuali che, spesso, sono caratterizzate dall’indipendenza da ogni criterio che non sia quello del giudizio puramente umano.
“La scienza spirituale - dice il card. Martini - è la visione della realtà che consegue all’incontro con il Signore che cambia la vita... Grazie alla scienza della fede è possibile cogliere i segni dei tempi ed i fermenti evangelici presenti dappertutto, anche nelle situazioni apparentemente più chiuse alla luce della verità rivelata”(C. M. Martini, Tre racconti dello Spirito). 
Il dono della scienza rende fruttuosa la fatica di pensare, traccia un sentiero per chi cerca e si pone delle domande, sostiene la pazienza di letture impegnative, alimenta il desiderio di una formazione anche intellettuale, fa provare noia per discorsi inutili...
Il dono della scienza insegna uno sguardo sul nostro tempo più penetrante delle statistiche e dei malumori: gli adulti diventano amici della giovinezza, si trattengono dallo scuotere affrettatamente il capo di fronte ai discorsi dei figli, ai loro entusiasmi e alle loro iniziative. Evitano confronti impossibili con un passato fantastico, traggono piuttosto dalla loro esperienza quanto aiuta ad essere saggi, a fidarsi di Dio ed a sostenere con coraggio i sogni promettenti dei giovani.
Il dono della scienza rende deciso il cammino per uscire dalla desolante ignoranza religiosa in cui molti si adagiano come se fosse un diritto.
E’ desolante, infatti, che la complessità del mondo in cui viviamo con tutti i suoi grossi problemi, invece di stimolare ad approfondire la propria fede, consegni allo smarrimento, renda muti ed imbarazzati di fronte ad ogni obiezione...
“Mentre nelle librerie aumentano i libri capaci di rispondere ad ogni possibile interrogativo, nelle case anche dei cristiani pare che entrino solo rotocalchi pieni zeppi di banalità e di indifferenza; mentre non si perde un’ora di palestra, la Catechesi per adulti e giovani rimane deserta....Lo Spirito Santo effonde il dono della scienza per convincere il cristiano che ora è tempo di coltivare un’attitudine alla ricerca, perché allora sarai fiero di dare una risposta a chi ti domanda ragione della nostra speranza, sarai fiero di non tacere di annunciare il Vangelo, scambiando il silenzio intimorito per rispetto della coscienza altrui. Sarai fiero anche di annunciare la libertà cristiana a chi si arrende ad una visione fatalista della vita e si consegna come un prigioniero degli astri, mentre è stato creato con la dignità e la libertà di un figlio di Dio” (C..M. Martini, Lo Spirito Santo in Famiglia).
La dolorosa constatazione fatta dal Cardinal Martini purtroppo continua con disastrose conseguenze nella vita della Chiesa. anche perché i laici-battezzati non si rendono conto della loro responsabilità. Sto leggendo un libro di Luisa Campagnoli (fa parte dell’Istituto delle Missionarie del Sacerdozio Regale di Cristo ed è impegnata nella catechesi e nella pastorale degli adulti della Diocesi di Lodi) dal titolo: “Il Sacerdozio Comune dei Battezzati” nel quale viene ricordata e sostenuta su documenti del Concilio e del Magistero, la parte attiva che i laici-battezzati hanno nella Chiesa. La provvidenziale diminuzione delle vocazioni sacerdotali ha fatto riportare in vita il ministero del Diaconato Permanente e dei Ministri Straordinari dell’Eucaristìa, ora, però, si deve rivalutare il Sacerdozio Comune dei Battezzati. Già S. Pietro nella sua prima lettera scritta da Roma e indirizzata ai cristiani dispersi nelle province dell’Asia, diceva: “Voi, però, siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere...”.
Quindi, la responsabilità della vita della Chiesa non è solo del Papa o dei Vescovi o dei Religiosi (sacerdoti, suore, monaci..), ma è di tutti i battezzati, perché, in forza del Battesimo, tutti hanno una parte attiva.
Questa parte attiva nella vita della Chiesa non consiste solo nell’essere presenti alle varie iniziative, ma, anche, nel fare delle osservazioni e nel dare dei suggerimenti ed avanzare delle proposte.
Un proverbio latino dice: “Spiritus ubi vult spirat” ossia “Lo Spirito agisce dove vuole”, quindi non è appannaggio solo dei Religiosi (Papa, Vescovi, Sacerdoti), ma di tutti i battezzati (anche i cosiddetti laici).