sabato 26 gennaio 2013

Quaresima, tempo di conversione

Quest’anno la Quaresima inizia molto presto. Appena celebrato il Natale, ci mettiamo subito in atteggiamento di conversione. Nessun timore. Tutta la nostra vita dovrebbe essere una conversione unica all’amore del Signore.
Ringraziamolo allora che quest’anno ci spinge subito a rivedere il nostro stato di vita spirituale per fare poi un salto di qualità.

INIZIO QUARESIMA
Mercoledì 13 febbraio è l’inizio del cammino Quaresimale con l’imposizione delle Ceneri.
- ore 8,30 S. Messa a S. Fereolo
- ore 15 S. Messa a S. Fereolo per i pensionati e gli anziani
- ore 17 S. Messa al S. Cuore; la S. Messa delle ore 18 in S. Fereolo è sospesa
- ore 18,30 celebrazione per i ragazzi
- ore 21 S. Messa solenne a S. Fereolo per tutti e in modo particolare per gli impegnati in parrocchia.

LE NOSTRE PROPOSTE
Ecco le proposte della parrocchia per questo sacro tempo di conversione. Facciamole nostre per risorgere con Cristo a Pasqua. Solo un serio rinnovamento interiore può darci la possibilità di diventare creature nuove. La santità infatti è la strada che conduce alla piena realizzazione dell’uomo e della donna.

Ascolto della Parola di Dio
E’ il primo dovere di un vero cristiano. Infatti è l’uomo dell’ascolto della Parola di Dio. E’ lei infatti che illumina il cammino della vita. Per questo ci impegniamo:
ogni giorno, ad un breve pensiero di riflessione alle S. Messe feriali;
alla partecipazione al Centro d’ascolto Quaresimale;
alla lettura di un libro che ci apra gli occhi e il cuore al Signore. Per questo basta rivolgersi ai sacerdoti per avere qualche indicazione.

Mattinate di spiritualità
Si tratta di ritirarci in un luogo in disparte per sostare nel silenzio e aprirsi al Signore che parla. Si tengono domenica 17 febbraio dalle ore 9 alle ore 12:
- per giovani al Carmelo
- per 18 enni in Seminario
- per adulti al Collegio Scaglioni
La nostra parrocchia organizza “il pomeriggio di fraternità”, un momento comunitario per tutti, ma in modo particolare per gli impegnati nei vari gruppi, domenica 17 marzo con ritrovo alle ore 16 in oratorio. Il programma sarà presentato quanto prima.

Esercizi spirituali popolari in Parrocchia
Ricchi dell’esperienza dello scorso anno, li riproponiamo ancora. Si tratta di momenti di ascolto e di riflessione comunitari.
Si tengono in S. Fereolo nei giorni di martedì 5 – mercoledì 6 - giovedì 7 marzo.
Per gli anziani nel pomeriggio con inizio alle ore 15.
Per giovani e adulti alla sera con inizio alle ore 21.

Celebrazioni
Si tratta di momenti nei quali siamo chiamati ad aprici alla grazia di Dio mediante i sacramenti o con celebrazioni liturgiche quaresimali.
Suggeriamo di partecipare liberamente una volta alla settimana ad una Messa. Sarà il modo per dire al Signore che il suo sacrificio non lo viviamo soltanto quando c’è l’obbligo del precetto.
I sacerdoti sono poi a disposizioni per le confessioni sia prima che dopo la celebrazione della Messa oppure in altri momenti da concordare o anche per una conversazione spirituale.

Vie crucis
Anche quest’anno vivremo il mistero della nostra redenzione percorrendo assieme la via della croce Ecco i giorni e gli orari:
- venerdì 15 febbraio alle ore 21 in chiesa a San Fereolo 
- venerdì 8 marzo alle ore 21 animata dai ragazzi di quinta elementare
- venerdì 15 marzo alle ore 21 animata dai ragazzi di prima media
- venerdì 22 marzo alle ore 20,30 stazione cittadina dal Duono al Crocifisso della Maddalena
- venerdì 29 marzo alle ore 20,45 solenne via crucis del venerdì santo
Invitiamo alla partecipazione e ad illuminare le vie con i ceri e le luci. E’ un modo anche questo per dire la nostra partecipazione alla passione di Gesù. Gli appuntamenti di aprile li indicheremo sul prossimo bollettino.

Preghiera
Insieme alle diverse celebrazioni non deve mancare la preghiera personale e comunitaria. E’ qui che realizziamo un vero incontro con il Signore a tu per tu. Se preghiamo da soli siamo poi preparati per la preghiera comunitaria.
Invitiamo allora all’adorazione o preghiera silenziosa del martedì in S. Fereolo. Dalle ore 21 alle 22. In quest’ora è possibile sostare a pregare nel silenzio per quel tempo che si desidera.
Invitiamo anche all’adorazione del venerdì al S. Cuore dalle ore 16 alle 17 e in S. Fereolo dalle ore 16,30 alle ore 18.
Per i giovani, le giovani famiglie, gli adulti, si propone anche la celebrazione comunitaria del Vespro alla domenica alle ore 19 in S. Fereolo. 
Invitiamo poi alla preghiera in casa, sia a livello individuale che familiare. In Chiesa sono a disposizione i sussidi proposti dalla nostra diocesi.
Per fare la scelta della preghiera dobbiamo avere la convinzione che il tempo messo a disposizione del Signore lo ricuperiamo totalmente e - soprattutto santificato - dal suo amore.

Carità
L’incontro con il Signore deve portare all’incontro con il fratello. Ecco allora l’impegno caritativo. La prova che abbiamo incontrato il Signore è data dalla carità che facciamo. Non si tratta di compiere grandi gesti, ma piccoli atti di bontà nei confronti di coloro che vivono accanto a noi. Proponiamo allora di:
  • andare a trovare almeno una volta alla settimana un anziano solo;
  • assumere un servizio di volontariato nell’ambito della Caritas parrocchiale;
  • devolvere una determinata somma per i poveri e i bisognosi;
  • compiere gesti di servizio e di aiuto concreto verso le persone, specialmente anziani, che si incontrano nel condominio, sulla corrierina e altrove;
  • evitare il pettegolezzo di condominio e...
  • ... sapersi rallegrare con chi è nella gioia e soffrire con chi è nel dolore.
Altri gesti di carità si possono inventare secondo le proprie inclinazioni e le necessità che si incontrano.

Tante altre proposte
Ciò che qui è stato elencato non toglie nulla a ciò che la propria sensibilità spirituale ci può suggerire. Lo Spirito lavora per condurci a casa e quindi suggerirà tante altre possibilità. Ciò che importa è rispondergli impegnandosi nel proprio rinnovamento spirituale.

BUONA QUARESIMA
Al termine di questa lunga proposta di iniziative quaresimali, non c’è altro da fare se non che augurarci reciprocamente “Buona Quaresima”. Si tratta di un invito a non lasciare passare inutilmente questo tempo sacro che porta in sé una grazia tutta particolare per la nostra conversione.

Grazie, Signore, per tutti i tuoi doni

Riportiamo l’omelia che il parroco ha tenuto alla sera del 31 dicembre in ringraziamento al Signore perché tutti ringrazino di nuovo il Signore.

Con il cuore pieno di riconoscenza per il dono che Dio Padre ci ha fatto nel suo Figlio Gesù, nel quale è riposta tutta la nostra salvezza, vogliamo questa sera ringraziarlo per tutti i doni che nel suo grande e infinito amore ci ha fatto in questo anno che stiamo per chiudere.
Qualcuno potrebbe dire: ma che grazie ci ha fatto? Siamo in piena crisi: manca il lavoro, le famiglie non ce la fanno più sotto diversi aspetti, la gioventù sembra persa. I conti non tornano, le difficoltà sembrano avere il sopravvento e non si sa più che cosa fare.
Carissimi, è vero tutto. Le difficoltà non mancano. Stiamo vivendo giorni e mesi con tanta amarezza nel cuore. Il futuro sembra più che mai spaventarci.
Ma noi, carissimi, abbiamo la fede, crediamo in Gesù Cristo, morto e risorto per noi, abbiamo Dio che è un vero Padre per noi, siamo poi sostenuti continuamente dalla potenza dello Spirito Santo. 
Se ci credessimo di più. Se vivessimo maggiormente abbandonati all’amore di questa nostra famiglia divina, se mettessimo in pratica fedelmente la Parola di Dio, avremmo più serenità nel cuore, avremmo maggior speranza nel futuro, gusteremmo nel profondo del cuore la loro pace, il loro amore.
Mi sembra di poter dire che nei confronti di questa famiglia divina alla quale apparteniamo per il battesimo e che è sempre impegnata ad aiutarci, noi siamo un po’ come dei figli che non comprendono o, meglio, non vogliono comprendere, ma che vedono soltanto ciò che fa difficoltà e quindi di conseguenza non vedono il bene che hanno, le grazie che ricevono, gli aiuti che ci vengono offerti e soprattutto l’amore che questa Famiglia trinitaria ha per noi.
Cerchiamo almeno questa sera, ultima sera dell’anno, di vedere quanto bene abbiamo ricevuto, quante grazie ci sono state fatte, quanto amore è stato riversato nel nostro cuore, nella nostra vita di tutti i giorni.
Facciamo questa riflessione sul bene ricevuto sia come comunità parrocchiale, sia come famiglie, che come singoli fedeli. 
E facendola ringraziamo Dio nostro Padre per tutto quanto ci ha donato in questo anno.

ECCO IL PRIMO GRAZIE
Come vostro parroco mi sento di dire, con voi tutti grazie, a Dio Padre e al Signore Gesù per averci sostenuto con la loro grazia, con la potenza dello Spirito. Se come comunità parrocchiale siamo andati avanti è perché loro ci hanno sostenuti. 
Abbiamo avuto anche il cambio del sacerdote dell’oratorio. E il cambiamento è avvenuto nella serenità e in armonia, e così abbiamo ricevuto un nuovo slancio di giovinezza. 
Il rinnovamento della pastorale e del nostro essere comunità si sta attuando. Stiamo anche constatando che il lavoro di questi anni nell’ambito dell’oratorio nei confronti degli adolescenti sta portando dei frutti. Anche il servizio dei ministri straordinari della comunione agli anziani infermi nelle case trova sempre più risposta. E’ una grazia alla quale crediamo fermamente per il bene che viene fatto sia all’anziano che riceve il Signore, ma anche agli stessi familiari. Dove arriva Gesù, cresce la grazia e quindi la presenza del Signore si diffonde maggiormente.
L’impegno della preghiera di adorazione continua e trova sempre più aderenti. Sono infatti diversi i fedeli che in chiesa sia al martedì sera, con la preghiera silenziosa, sia al venerdì nelle nostre due chiese, si mettono in comunione con il Signore. C’è anche un discreto numero di fedeli che pregano in adorazione nelle loro case, come vere lampade viventi. E questi lo fanno per loro e per tutta la comunità parrocchiale.
Dopo questo elenco qualcuno potrebbe dire: sono tutte cose spirituali, ma a che servono? 
Carissimi, se non ci fosse questa forza spirituale che sostiene la comunità parrocchiale, che sostiene tutti, noi cadremmo nel vuoto, crescerebbe il secolarismo. Ricordiamo le parole schiette e decise del Signore: “Senza di me non potete far nulla”. Se siamo andati avanti in questi anni, se abbiamo fatto tante cose a diversi livelli, è perché la preghiera è stata la nostra forza.
Grazie Signore per la preghiera, per il dono della preghiera. Convinci tutti che senza di te non si fa nulla di valido e di costruttivo. Aumenta il desiderio e la buona volontà della preghiera, dell’intimità con te, in tanti altri fedeli.
Continua allora ad aiutare questa comunità nelle sua attività spirituali e pastorali. Fa, o Signore che questa tua e nostra amata comunità parrocchiale sia qui nel quartiere un segno vivo del tuo amore per la salvezza di tutti i sanfereolini.

UN SECONDO GRAZIE PARTICOLARE
Guardando alla vita della parrocchia e al procedere degli avvenimenti abbiamo avuto quest’anno una conferma circa la vocazione del nostro seminarista. Il nostro Ettore è stato ammesso al cammino di preparazione al sacerdozio. Dobbiamo dire che se anche si tratta di un primo passo, è tuttavia un grande dono. I superiori intravedono in lui la chiamata del Signore. Se Dio vorrà tra qualche anno la nostra comunità darà alla chiesa un nuovo sacerdote. Una comunità parrocchiale che dona un sacerdote è sempre benedetta da Dio. 
Ringraziamo allora il Signore per questo nostro giovane ben orientato. Ci auguriamo che il grazie di oggi diventi fra qualche anno un solenne magnificat per la meta raggiunta. Nel dire al Signore che sempre chiama il nostro grazie, gli chiediamo di chiamare altri giovani. Di adolescenti e di giovani ce ne sono parecchi in questo nostro quartiere e molti potrebbero rispondere al Signore.

UN GRAZIE PER LE ATTIVITÀ PASTORALI
Il cuore della nostra comunità parrocchiale, come ho già detto altre volte, batte per due amori: oltre all’amore al Signore, noi amiamo la gioventù e i poveri. 
Siamo impegnati per i giovani. Per loro diversi anni fa la comunità ha costruito l’oratorio, il Palasanfereolo. Catechesi e sport sono da noi improntati per la crescita umana e cristiana di queste nostre nuove generazioni. Anche se, come tutti gli oratori, viviamo momenti difficili nei confronti del mondo giovanile, dobbiamo dire che c’è una buona speranza per una ripresa. Come già dicevo, abbiamo attualmente una buona realtà di adolescenti. Speriamo che continuino. La nostra attività sportiva in questo momento va avanti con una certa serenità e unità di intenti, puntando in modo particolare sul mondo giovanile. Le difficoltà non mancano, ma c’è serenità e buona volontà. 
Ci auguriamo che questi due polmoni, a favore del nostro mondo giovanile, procedano sempre bene, in armonia, in reciproco sostegno puntando sempre e seriamente sulla crescita umana e cristiana della nostra gioventù piccola e grande. Abbiamo poi la Caritas tutta impegnata a servire chi soffre, chi è in difficoltà. Questa è l’espressione più forte e maggiormente significativa della nostra comunità parrocchiale. Siamo più che mai convinti che l’amore al Signore deve inevitabilmente portarci ai fratelli, specialmente verso quelli che soffrono e sono in difficoltà. 
Su questo aspetto abbiamo fatto in questo anno ancora alcuni passi in avanti. Come vostro parroco sogno una Caritas viva, impegnata sempre su nuovi versanti. Di servizi caritativi ne abbiamo diversi. Altri se ne potranno aggiungere ancora. 
Abbiamo iniziato da poco tempo ad avere attenzione anche a chi è in carcere, a chi è agli arresti domiciliari. Siamo agli inizi. Stiamo infatti vedendo come e cosa possiamo fare. Il fatto che abbiamo preso coscienza che anche questi sono nostri fratelli, è un dono del Signore. 
L’esperienza che ho avuto dieci giorni fa in carcere con un nostro giovane mi ha convinto ancora una volta che non possiamo escluderli dal nostro cuore e dai nostri aiuti.
Carissimi, prendiamo sempre più coscienza che è la carità che ci rende graditi a Dio. E’ la carità che ci aprirà il paradiso, è la carità che manda avanti il mondo. E questo impegno caritativo mi sembra che sia ben radicato nella nostra comunità parrocchiale.
E allora dico grazie al Signore. Grazie perché educandoci e formandoci alla Carità viva e concreta al di la di tante parole, tu, o Signore, ci rendi sempre più tuoi amati figli. Signore che sei amore, fa’ che cresca nei nostri cuori l’amore per te e per tutti indistintamente. Benedici tutti i volontari che operano in parrocchia, ma in modo particolare quelli che servono le membra sofferenti dell’umanità, dell’umanità del nostro quartiere.

UN NOSTRO PARTICOLARE GRAZIE
E da ultimo, non posso non dire un grazie particolare al Signore perché con il vostro contributo, sostiene con la sua mano provvidente la nostra comunità parrocchiale.
Penso che abbiate letto sull’ultimo nostro bollettino parrocchiale la nostra situazione finanziaria. Non so che cosa abbiate detto leggendola. Noi stiamo andando avanti con un peso finanziario enorme sulle spalle. Le opere fatte sono state molte, i pagamenti peseranno su di noi fino al loro esaurimento. E perché questo avvenga, ci vorrà ancora parecchio tempo. Non si può far diversamente. 
Tuttavia non ci scoraggiamo. Non ci scoraggiamo per un duplice motivo. In primo luogo abbiamo fatto tutto per il bene della comunità. Non avevamo nessun altro interesse. In secondo luogo abbiamo ferma fiducia nella provvidenza. Una provvidenza che si esprime attraverso voi, per mezzo del vostro cuore, delle vostre generose offerte. Ho definito la provvidenza che stiamo vivendo “provvidenza liquida”. Sì, si tratta di una provvidenza che va, che viene, va su e va giù. Si oscura e poi si fa vedere. Vi confesso che alcune volte, quando questa provvidenza arriva inaspettatamente, mi prende un certo battito del cuore che mi commuove. 
Io ringrazio in primo luogo il Signore. Lui sa che abbiamo fatto tutto per la sua Chiesa e nostra amata Chiesa parrocchiale. Abbiamo speso tanto, abbiamo risanato ogni struttura, abbiamo reso bella questa nostra Chiesa del S. Cuore. Portiamo avanti la pastorale come meglio possiamo non facendo mancare nulla. Siamo vicino ai poveri, cercando di venire loro incontro con prudenza e ponderazione. Tutto è stato fatto e tutto viene portato avanti all’insegna della libertà, della legalità e della gratuità.
E allora dico grazie o Signore. Tu hai messo nel cuore di questa comunità la fiducia nella tua provvidenza. Sostienila, rafforzala, qualificala sempre meglio. Tutto abbiamo fatto per la tua gloria, per il bene di questi tuoi figli che amano e frequentano questa tua parrocchia. Tu sai che il nostro peso finanziario è grande, a volte sembra che ci schiacci ma tu che ci inviti ad aver fiducia in te, come l’hanno gli uccelli del cielo e i fiori del campo, aiutaci a mettere sempre in te ogni nostro sospiro e ad attendere da te quell’abbondanza di generosità che se da una parte non ci farà mai diventare ricchi, dall’altra parte non ci faccia fare brutte figure.
Ma questa sera qui davanti a tutta questa comunità raccolta per ringraziarti, permetti, o Signore, che ringrazi tutti coloro che si sono resi segni concreti della tua Provvidenza. Hanno aperto il loro cuore, perché tu per primo glielo avevi aperto, hanno dato, perché tu per primo avevi dato loro, continua a benedirli con quelle grazie di cui hanno particolarmente bisogno. Signore aiutaci, Signore sostienici, Signore confortaci e noi saremo sempre più tuoi e serviremo sempre meglio te e questa tua comunità parrocchiale.
Carissimi, ecco alcuni motivi per quali - come vostro parroco - sento il bisogno di dire grazie al Signore questa sera mentre stiamo per concludere un nuovo anno della nostra esistenza terrena, sia umana che parrocchiale. Tutta la nostra vita dovrebbe essere un grazie unico a Dio nostro Padre perché tutto concorre al nostro vero bene. Lui infatti fa tutto per la nostra crescita di amati figli.

E DA ULTIMO
Carissimi concludendo permettete che, come ho già fatto lo scorso anno, dica a voi tutti, ma anche agli assenti, il mio personale grazie.
Sì, desidero almeno questa sera, oltre al grazie al Signore dire il mio personale grazie anche a tutti voi: ai collaboratori, agli adulti, agli anziani, agli ammalati, ai giovani e ai bambini, ma anche a chi è lontano dalla vita della comunità parrocchiale, a chi vive situazioni di particolare disagio. 
I motivi che mi spingono a dirvi questo mio personale grazie sono diversi. Più vado avanti nel mio servizio pastorale nei vostri confronti, più i motivi aumentano e sempre più si qualificano. Gli anni sono ormai tanti. Il traguardo finale si avvicina.
Per la fede che il Signore mi dona e per l’amore che nutro per voi, io vedo che le fatiche pastorali, come pure le gioie e i sospiri, le iniziative riuscite o quelle meno, le incomprensioni e le difficoltà, le speranze e le delusioni, sono tutte dono di grazia da parte del Signore mediante le quali Lui, il Signore Gesù, lavora nel profondo della mia vita per il vostro bene. 
Vi dico sinceramente che sono profondamente convinto che non sarei quello che sono interiormente oggi, se il Signore per mezzo vostro e con voi non plasmasse giorno dopo giorno il mio animo, la mia vita spirituale. 
E allora con sincerità estrema e con tutta la forza del mio amore per il Signore e per voi, dico con voi al Signore e a voi tutti: grazie. Amen.