domenica 10 luglio 2016

Il Vangelo della Domenica - 10 luglio 2016


Un uomo scendeva da Gerusalemme a Geri­co. Seguono poche ri­ghe, uno dei racconti più bre­vi al mondo, e più belli, in cui è condensato il dramma e la soluzione di tutta intera la storia umana. Un uomo: non sappiamo il suo nome, ma sappiamo il suo volto: ferito, colpito, terrore e sangue, fac­cia a terra, non ce la fa. È il volto eterno dell'uomo, Il mondo intero passa per la strada che va da Gerusalem­me a Gerico. Nessuno può di­re: io faccio un'altra strada, nessuno può dirsi estraneo alle sorti del mondo. Ci sal­veremo tutti insieme, o sal­vezza non sarà. Un sacerdote scendeva per quella medesima strada. Il primo che passa è un prete, un uomo di Dio. Vede l'uomo a terra, lo aggira, passa oltre. Oltre la carne e il dolore del­l'uomo non c'è Dio, non ci so­no il tempio e il culto solen­ne, c'è solo l'illusione di po­ter amare Dio senza amare il prossimo, l'illusione di sen­tirci a posto perché credenti, il pericolo di una religiosità vuota. L'appuntamento con Dio è sulla strada di Gerico. Percorri l'uomo e arriverai a Dio (Sant'Agostino).
Il secondo che passa è un le­vita... Forse pensa: Ma perché Dio non interviene lui a sal­vare quest'uomo? Dio inter­viene sempre, ma lo fa attra­verso i suoi figli, attraverso di me. La sua risposta al dolore del mondo sono io, inviato come braccia aperte.
Invece un Samaritano, un e­retico, un nemico, mosso a pietà, gli si fa vicino. Sono ter­mini di una carica infinita, bellissima, che grondano di luce, grondano di umanità. Non è spontaneo fermarsi. La compassione non è un istin­to, ma una conquista. Il racconto di Luca adesso met­te in fila dieci verbi per de­scrivere l'amore: lo vide, si mosse a pietà, si avvicinò, scese, versò, fasciò, caricò, lo portò, si prese cura, pagò... fi­no al decimo verbo: al mio ri­torno salderò... Un uomo scendeva da Geru­salemme a Gerico, un uomo fortunato. Perché l'esperien­za di essere stato amato gra­tuitamente, anche una sola volta nella vita, riempie di senso per lungo tempo la vi­ta, risana in profondità chi ha subito violenza e si è sentito calpestato nell'anima. Ma chi è il mio prossimo? Ge­sù risponde: tuo prossimo è chi ha avuto compassione di te. Impara l'amore dall'amore rice­vuto. Diventa anche tu sa­maritano.

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