Questa lunga, calda estate, sta terminando e mentre si riprendono i ritmi quotidiani e lavorativi ci apprestiamo a ripartire anche con un nuovo anno pastorale.
Che cosa lo contraddistingue?
Anzitutto il ritmo dell’anno liturgico e dunque la celebrazione del mistero di Cristo in tutti i passaggi della sua vita. Può sembrarci una ripetizione sterile, in realtà è una preziosa opportunità per approfondire sempre più e per interiorizzare sempre meglio il mistero di Cristo che non si esaurisce mai. Da questo punto di vista il ritmo settimanale – domenicale è una ricchezza che dobbiamo custodire, valorizzare, apprezzare, nella celebrazione comunitaria dell’Eucarestia.
Un anno pastorale si contraddistingue poi dal riferimento imprescindibile alla comunità cristiana che trova la sua esplicitazione più evidente nella parrocchia: ciò significa senso di appartenenza, sentirsi parte e dunque esserci fisicamente, affettivamente, spiritualmente con la volontà di mettersi in gioco, di creare legami di comunione, di mettersi al servizio per il bene di tutti.
Ancora, un anno pastorale si contraddistingue da una serie di proposte formative – spirituali per la crescita personale e comunitaria: catechesi, momenti formativi, ritiri spirituali, proposte di preghiera …
A ciascuno la sapienza e la responsabilità di valutare e discernere le occasioni propizie per il proprio cammino di fede.
Un altro elemento prezioso e irrinunciabile per il cammino di un anno pastorale è il riferimento alla Parola. Quest’anno sarà il Vangelo di Marco ad accompagnarci: la Scuola di Bibbia, i Gruppi di Ascolto del Vangelo, la lettura integrale del Vangelo di Marco, i ritiri e gli Esercizi Spirituali saranno occasioni preziose per approfondire la parola evangelica e renderla significativa per la vita.
Un anno pastorale si distingue anche dall’esercizio della carità, che non conosce e non può conoscere sosta perché “i poveri li avrete sempre con voi”, come ci ricorda il Vangelo di Gesù: i poveri ci interpellano, credenti e comunità cristiana, costantemente, come la carne piagata di Cristo (immagine cara al nostro papa Francesco).
Un anno pastorale si qualifica anche per il riferimento ad un tema proposto dal Vescovo per tutta la diocesi, che fa da filo conduttore per il cammino. Quest’anno il tema sarà la missione, l’apertura missionaria: “Per il mondo …” è il titolo scelto dal vescovo per l’itinerario di quest’anno. Siamo più che mai consapevoli, e vogliamo crescere ancor più nella consapevolezza, che è necessario aprirsi, uscire, incontrare, dialogare …
La nostra parrocchia, “periferia” in tutti i sensi, geografico ed esistenziale, ha tanto bisogno, più che di programmi pastorali stesi a tavolino che pure sono necessari, di incontri personali, di relazioni autentiche, il bisogno di sentire la vicinanza della Chiesa fatta di volti e di gesti concreti, umani, affettivi, che sappiano accompagnare e sostenere situazioni spesso drammatiche, così da restituire speranza al cuore delle persone.
Un anno pastorale è fatto anche di occasioni di incontro e di festa che possano aiutare tutti a ritrovare il senso del tempo e della qualità della vita con il richiamo costante alla sua dimensione religiosa. Ne ricordo alcune, le prossime, che troverete descritte nei dettagli nelle pagine del Bollettino, perché possano fin da ora trovare la vostra adesione:
- domenica 10 settembre: 24° StraOratorio per la Solidarietà e Processione di Maria Bambina
- domenica 24 settembre: Apertura dell’Anno Pastorale e Catechistico
- domenica 1 ottobre: Festa degli Anniversari di Matrimonio
- domenica 8 ottobre: La Sagra di San Fereolo
- domenica 26 novembre: Pomeriggio di fraternità e solidarietà e assemblea parrocchiale
Nell’attesa di potervi incontrare e ritrovare tutti, personalmente, non mi resta che augurarvi: Buona ripresa! Buon anno pastorale!
Nessun commento:
Posta un commento