domenica 15 dicembre 2013

Dio per noi si fa bambino

L’amore quando è vero inventa un’infinità di modi per donarsi. Amare è infatti un bisogno del cuore. Chi ha cuore inevitabilmente ama. Quando non si ama è perché normalmente non si ha cuore. E’ vero e lo diciamo tutti. E lo diciamo soprattutto quando sentiamo che ciò che ci viene fatto o riceviamo è eseguito senza amore. Dio, invece, per manifestarci il suo amore, oltre a tutto il creato che i nostri occhi contemplano e alla nostra stessa vita, che spesso viviamo da padroni (mentre è un puro dono d’amore di Dio) si è fatto bambino.
Quel bambino che è nato a Betlemme e che rinasce nella fede, ancora, anche in questo Natale, non è un semplice bambino. Se anche lo si vedesse soltanto come creatura, come sono tutti i nostri bambini, sarebbe già qualcosa di grande. Sì, perché un bambino che nasce è un capolavoro d’amore, in primo luogo da parte di Dio che con la sua potenza lo fa nascere, e poi dei suoi genitori perché è il frutto del loro amore sponsale. 


UN CAPOLAVORO
Quel bambino che la Vergine Maria ha dato alla luce e che noi ancora accoglieremo anche quest’anno è l’espressione concreta dell’amore di Dio per ciascuno di noi, per l’umanità intera. Un capolavoro d’amore. E’ tale perché viene dal cielo e viene per ciascun uomo. Non esclude nessuno. Viene per amore e si offre gratuitamente. Nel donarsi non pretende nulla, chiede soltanto di accoglierlo nel proprio cuore. Non ha bisogno di un cuore speciale, vuole soltanto che sia ben aperto, disponibile all’accoglienza, desideroso di stare un po’ con lui. Tutti quindi possono accoglierlo, per tutti ha un suo particolare dono.


IL SUO DONO
Un vecchio proverbio diceva che ogni bambino che nasce, nasce con il suo cestino. Vale a dire porta con sé qualcosa di buono, di bello. Il bambino che è nato e che nascerà ancora nella solennità del Natale, porta con sé un “cestino particolare”, ma anche speciale, unico e irripetibile. E’ inoltre un dono che non fa rumore, non è incartocciato, non è nemmeno vecchio o fuori moda, non è neppure commerciabile. E’ pienamente e perfettamente firmato. Non ci sono imitazioni o falsificazioni. E’ autentico, perfetto. Il dono che fa a ciascuno di noi, all’umanità intera, è lui stesso. Infatti lui in persona è tutto dono, pienamente dono. In poche parole, ci dona se stesso.


MA IN CHE COSA CONSISTE?
E’ amore. Viene a rivelarci e nello stesso tempo ad essere l’amore di Dio per ogni uomo. L’amore di Dio si è quindi fatto visibile. Tutti ora lo possono conoscere tramite quel Bambino. Lui infatti in carne ed ossa fa vedere che cos’è l’amore di Dio per gli uomini. Dio, che non aveva bisogno degli uomini e nemmeno aveva bisogno di far vedere il suo amore, perché lui bastava a se stesso, ha voluto farsi vedere. Dice infatti e molto bene un mistico, che Dio, per far vedere e dare agli uomini il suo amore, ha inventato l’annientamento. Dall’altezza della sua gloria e potenza si è annientato, si è fatto bambino. E non contento di questo, ci ha rivelato il suo amore, come dice molto bene S. Bernardo con queste parole: “Dio Padre ha inviato sulla terra un sacco, per così dire, pieno della sua misericordia; un sacco che fu strappato a pezzi durante la passione perché ne uscisse il prezzo che chiudeva in sé il nostro riscatto; un sacco certo piccolo, ma pieno, se «ci è stato dato un Piccolo» (Is 9, 6) in cui però «abita corporalmente tutta la pienezza della divinità» (Col 2, 9). Quando venne la pienezza dei tempi, venne anche la pienezza della divinità. Venne Dio nella carne per rivelarsi anche agli uomini che sono di carne, e perché fosse riconosciuta la sua bontà manifestandosi nell’umanità”.


ECCO GLI AUGURI
Accogliete questo Bambino. Accoglietelo in questo nuovo Natale, accoglietelo in tutti i giorni della vostra vita. Non abbiate paura. Viene e vuole essere tutto per voi, per aiutarvi nel faticoso cammino della vita. Perché possiate accoglierlo vi assicuro le mie preghiere. Durante la Messa di Natale presenterò al Signore ciascuno di voi con le vostre pene e le vostre difficoltà. Ormai le conosco molto bene. Ma anche voi ricordate al Signore i vostri sacerdoti: abbiamo infatti bisogno noi pure di Lui.
Accogliete allora da parte mia, ma anche da parte di don Roberto e di don Marco, i nostri migliori auguri con la speranza che celebrando nuovamente nella fede il Natale di quel Bambino Gesù possiate sperimentare ancora una volta e sempre più profondamente la grandezza, l’altezza e la profondità dell’amore di Dio per voi.

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