La nostra vita è un’attesa unica. Basta aprire un poco gli occhi e subito vediamo che sia da piccoli che da adulti siamo sempre in attesa. Giustamente è stato detto che “il nostro essere ha come caratteristica di essere proiettato verso un altrove”. In forza di questa propensione noi siamo sempre in attesa.
TUTTI ATTENDIAMO QUALCOSA
Se guardiamo al bambino appena nato, vediamo che tende alla vita. Con le sue braccia allungate anela a qualcosa. Il ragazzo guarda in avanti e spesso si proietta nei suoi gesti e nelle sue parole più avanti in età. L’adolescente con il suo corpo in veloce crescita cerca e vive già un’età più avanzata della sua. Il giovani poi, pur essendo contenti di essere ormai arrivati ad un certo traguardo, vogliono, desiderano e cercano la loro sistemazione sia lavorativa che affettiva. E l’adulto? Anche lui porta nel cuore il desiderio di vedere sistemati i propri figli, aspetta con gioia che i nipoti crescano e gli diano quel supplemento di vita che ad una certa età si desidera. C’è poi l’anziano. Anche lui cerca di star bene, di guardare avanti con una certa serenità, si aspetta di non essere dimenticato e di avere giorni sereni. Lo stesso ammalato sente in sé una certa attesa. Di che cosa? Della guarigione. Nessuno aspetta la morte. E’ la nemica da fuggire a tutti i costi e a tutte le età.
E INVECE…
Questa attesa, della morte, è quella più concreta ed inevitabile. Non si tratta però di vivere nell’angoscia. Nemmeno Gesù ha vissuto con tremore il suo calvario finale. Desiderava sì bere quel “calice” perché sapeva che avrebbe ottenuto la vita vera per tutta l’umanità, ma l’ha bevuto con quell’abbandono fiducioso alla volontà del Padre. Così dovremmo fare anche noi.
Attendiamo allora con fiducia il meglio della nostra vita, sia che siamo ragazzi o giovani, sia pure come adulti e anziani. Il Signore ci ha creati per vivere la vita sia in questo tempo terreno sia in quello della gioia eterna. La morte, come ci dice la Bibbia, non l’ha creata lui, ma è nata per l’invidia del diavolo. L’uomo che vive bene la sua esistenza dà gloria a Dio e nello stesso tempo può arricchirsi interiormente per essere pronto alla vita che non conosce tramonto.
VIVIAMO L’AVVENTO
E’ l’invito del Signore. Proprio perché ci vuole preparati nei dovuti modi per la gioia eterna, ci dona questo tempo di sacra attesa. L’Avvento infatti è il tempo nel quale siamo chiamati, come hanno fatto i profeti, a prepararci ad accogliere il Signore che viene a nascere in mezzo a noi. Già lo abbiamo accolto in tutti gli avventi e i natali che abbiamo alle spalle. Ora con questo nuovo Avvento dovremmo prepararci ad accoglierlo sempre più in profondità nella nostra vita personale, familiare e comunitaria. Stiamo allora per iniziare un nuovo tempo di grazia. Il Signore bussa ancora alla porta del nostro cuore. Non facciamo i sordi. Ne va di mezzo la nostra vita. Lui infatti non ne ha bisogno, se ci dona ancora questo tempo di grazia è perché vuole arricchirci ancora di più del suo amore.
ALLORA SAREMO PRONTI
Se ci impegneremo allora saremo pronti a vivere il suo Natale non come un giorno di festa consumista o anche solo umanitaria, ma come forte esperienza dell’amore del Signore. La festa consumista, o anche solo umanitaria, passa. Invece l’amore del Signore ricevuto e vissuto resta e cambia la nostra vita. Se vivremo così il nuovo Natale allora saremo pronti anche per la sua ultima venuta.
Facciamo allora dell’Avvento che tra poco inizieremo un’occasione per crescere nell’amore del Signore che nonostante le nostre povertà e lentezze ci ama di vero ed eterno amore.