Il Signore Gesù è veramente risorto, ed è risorto per noi. Sì, per ciascuno di noi, per questa nostra umanità. E ora rimane sempre il risorto con il cuore aperto perché tutti noi e l’umanità possiamo abbeverarci continuamente del suo grande e infinito amore.
MA CHI L’HA CROCIFISSO?
Io e voi. Non dobbiamo nascondere questa verità, anche se può far male. Sì, con quegli scribi, con quei sacerdoti, con quella folla che urlava “crocifiggilo” eravamo presenti anche noi. Senza essere stati presenti fisicamente, anche noi l’abbiamo messo a morte. E così gli abbiamo inflitto non una morte comune, ma quella più ignominiosa che esista sulla terra, cioè quella della croce. E per completare il rancore che esisteva nei cuori di tutti gli uomini nei suoi confronti, l’abbiamo innalzata tra due ladroni alla derisione di tutti e dell’universo intero per tutti i secoli.
MA LUI E’ RISORTO
Pensavano, dopo averlo visto morire così crudelmente e davanto agli occhi di tutti, che finalmente se ne erano liberati. Il loro sospiro di pace è però durato poco. Solo e neanche tre giorni. Il mattino di quel grande giorno è apparso di nuovo, ma veramente e realmente con il suo corpo trasfigurato anche se portava con sé i segni della passione subita. Nessuno se lo aspettava. Gli apostoli, pur avendolo sentito parlare alcune volte della sua morte e della sua risurrezione, non avevano capito cosa sarebbe avvenuto. I suoi crocifissori, meno ancora anche se i profeti, che leggevano nella sinagoga, avevano annunciato che il Messia avrebbe fatto nuove tutte le cose.
ORA RIMANE SEMPRE VIVO
E’ passato attraverso la morte, ma lui l’ha vinta. E’ morto anche Lui, ma Lui era più forte della stessa morte. Lo dice molto bene S. Efrem. Ecco le sue parole: “Avvenne allora che la morte si avvicinasse a lui per divorarlo con la sua abituale sicurezza e ineluttabilità. Non si accorse, però, che nel frutto mortale, che mangiava, era nascosta la Vita. Fu questa che causò la fine della inconsapevole e incauta divoratrice. La morte lo inghiottì senza alcun timore ed egli liberò la vita e con essa la moltitudine degli uomini.
Fu ben potente il figlio del falegname, che portò la sua croce sopra gli inferi che ingoiavano tutto e trasferì il genere umano nella casa della vita”.
LASCIAMOCI RINNOVARE
Se è morto ed è veramente risorto è per tutti noi, per tutti gli uomini. La sua morte e la sua vittoria devono diventare nostre. Non c’è via di mezzo. Anche noi allora dobbiamo passare attraverso la sua morte per giungere alla nostra personale risurrezione. La nostra vita cristiana è tutta qui. Morire al peccato, rinnovarci interiormente mediante il suo sangue. Questo lo dobbiamo vivere ogni giorno facendo tesoro dei sacramenti della confessione e dell’eucarestìa. E così ogni giorno, morendo al peccato e sostenuti dal suo corpo, noi cresciamo nella vita dei figli di Dio, realizziamo la nostra esistenza. In attesa di passare un giorno, quando Dio vorrà, attraverso la nostra morte fisica con Lui nel cuore, e di giungere gloriosi alla vita che non conosce tramonto. E’ infatti con Lui nel cuore che noi vinceremo la morte, passeremo a vita nuova per tutta l’eternità. Non c’è via di mezzo. Mentre abbiamo tempo nutriamoci di Lui, lasciamolo lavorare nel nostro cuore e nella nostra vita. Un giorno anche noi sorrideremo con Lui alla morte e diremo anche noi con lui: “Dov’è o morte la tua forza? Dov’è o morte la tua vittoria?”. E con tutti gli amici ormai arrivati a casa, ma soprattutto con Cristo Signore risorto, canteremo per sempre il nostro magnificat nella gioia sempre nuova, ma soprattutto consapevoli che non avrà mai fine.
A TUTTI AUGURI DI BUONA PASQUA
Eccoci ancora, carissimi, a celebrare insieme una nuova Pasqua del Signore. E’ la festa della nostra fede cristiana, è la festa della vita che vince la morte, è la festa dell’amore di Dio Padre per noi, per questa nostra umanità. Celebrando la Pasqua del Signore noi prendiamo coscienza che il Signore è ancora qui con noi e per noi compie meraviglie. Lui infatti rimane sempre con noi e sempre muore e risorge per aiutarci con il suo amore, anche se a volte sembra che il Signore se ne sia andato da questa società a volte violenta e quasi sempre costruita sul vuoto invece che sui veri valori. Consapevole che il Signore è qui e per noi lavora, ecco a voi i miei auguri.
A TUTTI E A CIASCUNO
Questi miei auguri pasquali, anche se sono ormai tanti gli anni che ve li rivolgo, sono però sempre nuovi, sono sempre freschi, sono sempre e soprattutto carichi dell’amore che porto al Signore e di conseguenza a ciascuno di voi, ma anche a tutti gli abitanti del quartiere.
Stiamo vivendo momenti difficili sotto tanti aspetti. Come vostro parroco sono a conoscenza delle vostre difficoltà. Se non le sento direttamente da voi, le sento in altre occasioni. Molte poi le intravedo personalmente guardando voi, i vostri figli. Il Signore infatti dona ai sacerdoti uno sguardo che va al di là di ciò che l’occhio umano può vedere.
E così vi assicuro che vi ricordo sempre tutti nelle mie preghiere. Di che cosa volete che parli al Signore se non di voi, dei vostri figli, delle vostre famiglie, dei giovani, dei bambini e degli anziani e in particolare degli ammalati? E’ ciò che posso fare di più utile presso il cuore del Signore. E’ Lui infatti che ci sostiene nelle difficoltà, è lui che ci rasserena e ci conforta quando il peso della vita si fa sentire.
ANDIAMO AVANTI CON IL SIGNORE
E allora invito tutti e ciascuno ad andare avanti facendo tesoro dell’amore del Signore. Con Lui nel cuore, possiamo guardare avanti con una certa serenità.
Questo amore del Signore non ci toglie, è vero, la croce, non l’ha tolta nemmeno a suo Figlio, ma ci dà la possibilità di restare in piedi e di camminare con speranza.
Infatti con la fede in Dio Padre, si vedono e si vivono le vicende della vita in un modo diverso.
AGGRAPPATEVI A LUI
E allora, mentre vi faccio questi miei auguri pasquali, vi invito caldamente ad aggrapparvi al Signore.
Pregate, partecipate alla Messa domenicale, leggete la Parola di Dio. Se la vostra casa diventa una piccola Chiesa, allora sperimenterete la presenza del Signore, lui stesso vi consolerà e vi darà l’aiuto di cui avete tanto bisogno. Ricordatevi di quello che lui ci ha detto e che io, come vostro parroco, ho detto in tutte le vostre case, in occasione della benedizione delle famiglie: “Senza di me non potete far nulla”.
AUGURI
Questi auguri giungano a voi anche da parte di don Roberto e di don Marco.
Come noi vi ricorderemo in modo particolare al Signore in questi prossimi giorni, così anche voi ricordatevi dei vostri sacerdoti. Come voi avete bisogno delle nostre preghiere, così anche noi abbiamo bisogno delle vostre preghiere.
Siamo infatti sicuri che, grazie alla nostra corale preghiera, il Signore ci verrà incontro come Lui solo sa fare nel suo grande infinito amore.
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