Non preoccupatevi. Per tre volte Gesù ribadisce l'invito: non abbiate quell'affanno che toglie il respiro, per cui non esistono feste o domeniche, non c'è tempo di fermarsi a parlare con chi si ama. Non lasciatevi rubare la gioia: quella capacità di godere delle cose belle che ogni giorno ci dona.
Perché? Perché Dio non si dimentica di te. […] Guardate gli uccelli del cielo, osservate i gigli del campo. Gesù osserva la vita e la vita gli parla di fiducia. Gesù oggi ci pone la questione della fiducia. Dove metti la tua fiducia? La sua proposta è chiara: «in Dio, prima di tutto, perché Lui non ti abbandona ed ha un progetto per te. Non mettere la fiducia nel tuo conto in banca». Non potete servire Dio e la ricchezza. Non è la ricchezza che Gesù ha di mira - infatti tra i suoi amici aveva persone ricche e altre povere - bensì ciò che lui chiama, in aramaico,
mammona. «Mammona non è la ricchezza in sé, ma quella nascosta, avara, chiusa alla solidarietà, e che produce ingiustizia», che rende schiave le persone, che assorbe il loro tempo, i pensieri, la vita. Guardate gli uccelli e non preoccupatevi. Se Dio nutre queste creature che non seminano, non mietono, quanto più voi che invece lavorate, seminate e raccogliete. Non è un invito al fatalismo o alla passività in attesa che la Provvidenza risolva al posto nostro i problemi: la Provvidenza conosce solo uomini in cammino. Non preoccupatevi, il Padre sa. […] Non preoccupatevi, Dio sa. Ma come faccio a dirlo a chi non trova lavoro, a chi non riesce ad arrivare a fine mese, non vede speranza per i figli? La soluzione non è fatta di parole: «Se uno è senza vestiti e cibo e tu gli dici, va in pace, non preoccuparti, riscaldati e saziati, ma non gli dai il necessario per il corpo, a che cosa ti serve la tua fede?» (Giacomo 2,16). Dio ha bisogno delle mie mani per essere Provvidenza. Io mi occupo di qualcuno, e allora il Dio che veste i fiori si occuperà di me. Cercate prima di tutto il Regno. […] Cerca prima di tutto le cose di Dio, che sono solidarietà, generosità, amore, e troverai ciò che fa volare, ciò che fa fiorire!
Perché? Perché Dio non si dimentica di te. […] Guardate gli uccelli del cielo, osservate i gigli del campo. Gesù osserva la vita e la vita gli parla di fiducia. Gesù oggi ci pone la questione della fiducia. Dove metti la tua fiducia? La sua proposta è chiara: «in Dio, prima di tutto, perché Lui non ti abbandona ed ha un progetto per te. Non mettere la fiducia nel tuo conto in banca». Non potete servire Dio e la ricchezza. Non è la ricchezza che Gesù ha di mira - infatti tra i suoi amici aveva persone ricche e altre povere - bensì ciò che lui chiama, in aramaico,
mammona. «Mammona non è la ricchezza in sé, ma quella nascosta, avara, chiusa alla solidarietà, e che produce ingiustizia», che rende schiave le persone, che assorbe il loro tempo, i pensieri, la vita. Guardate gli uccelli e non preoccupatevi. Se Dio nutre queste creature che non seminano, non mietono, quanto più voi che invece lavorate, seminate e raccogliete. Non è un invito al fatalismo o alla passività in attesa che la Provvidenza risolva al posto nostro i problemi: la Provvidenza conosce solo uomini in cammino. Non preoccupatevi, il Padre sa. […] Non preoccupatevi, Dio sa. Ma come faccio a dirlo a chi non trova lavoro, a chi non riesce ad arrivare a fine mese, non vede speranza per i figli? La soluzione non è fatta di parole: «Se uno è senza vestiti e cibo e tu gli dici, va in pace, non preoccuparti, riscaldati e saziati, ma non gli dai il necessario per il corpo, a che cosa ti serve la tua fede?» (Giacomo 2,16). Dio ha bisogno delle mie mani per essere Provvidenza. Io mi occupo di qualcuno, e allora il Dio che veste i fiori si occuperà di me. Cercate prima di tutto il Regno. […] Cerca prima di tutto le cose di Dio, che sono solidarietà, generosità, amore, e troverai ciò che fa volare, ciò che fa fiorire!
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