domenica 2 dicembre 2012

Proposte per l'Avvento

Se in queste settimane che precedono il Natale andiamo al supermercato, ci troviamo inevitabilmente di fronte a tante proposte per vivere le festività natalizie. Tutte le proposte sono presentate come il toccasana, il non plus ultra, cioè come necessarie. 
Come comunità parrocchiale ci sentiamo, mossi dalla fede e dall’amore al Signore che viene, di fare anche noi le nostre proposte. Si tratta di proposte spirituali.

L’ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO
Come popolo di Dio siamo chiamati all’ascolto della Parola che viene dall’altro. Sì, perché il nostro Dio è un Dio che parla.
Proponiamo:
  • la lettura della parola di Dio in famiglia. Perché non leggere ogni giorno una pagina di Vangelo?
  • la partecipazione ai centri di ascolto o/e alla catechesi parrocchiale;
  • la lettura di qualche libro spirituale;
  • la partecipazione alla messa feriale con una breve omelia;
  • la partecipazione ai ritiri spirituali.

LA PREGHIERA
Dopo aver ascoltato la parola di Dio, ecco subito, come vera necessità, la preghiera. Il vero ascolto del Signore porta inevitabilmente a rivolgersi a Lui. Proponiamo:
  • la preghiera in famiglia seguendo il sussidio della diocesi;
  • la recita della preghiera dei salmi: lodi e vespro;
  • la partecipazione durante la settimana ad una messa feriale;
  • la partecipazione qualche volta ai momenti di adorazione proposti della parrocchia: venerdì dalle ore 16 alle 17 a Robadello e dalle ore 16,30 alle 18 a S. Fereolo;
  • la partecipazione alla preghiera silenziosa del martedì sera;
  • la partecipazione alla recita del vespro alla domenica sera in chiesa dopo la messa alle ore 18,45;
  • il recitare almeno una volta alla settimana il rosario in casa o anche una decina al giorno.

LA CARITA’
Anche in tempo d’Avvento non può mancare l’impegno per la carità. Se mancasse dovremmo dubitare della sincerità della preghiera e dell’ascolto della Parola di Dio.
Proponiamo: 
  • il prendersi a cuore un anziano che conosciamo o vicino a casa;
  • l’andare a trovare un ammalato in ospedale o al ricovero;
  • il mettere nel cesto in chiesa qualche genere alimentare per i poveri;
  • l’avere parole e modi di fare pieni di carità con chi incontriamo;
  • il fare pace con qualcuno che abbiamo emarginato;
  • l’essere maggiormente disponibile ad aiutare in casa e con gli anziani

E POI, ANCORA...
Tutto quanto suggerisce il cuore di chi vuole amare il Signore e i fratelli. Nella misura in cui siamo sinceri con noi stessi e aperti al bene, il Signore fa sentire i suoi richiami e i suoi inviti ad essere generosi.
Forse il Signore può dirci anche di assumere un servizio particolare all’interno della Caritas parrocchiale o dell’oratorio. Di servizi ce ne sono. Basta avere un po’ di buona volontà e di disponibilità agli altri.

SOLO ALLORA
Se avremo preparato nei dovuti modi il nostro cuore, allora vivremo nel modo giusto il mistero del Natale di Gesù e ci saremo rinnovati nel cuore e nello spirito. La giovinezza del Signore incomincerà a diventare anche nostra. Non sono le tavole imbandite piene di cibi succulenti e di bevande prelibate, non è l’albero pieno di luci e nemmeno il presepe fatto nell’angolo della casa, non sono nemmeno i regali più o meno numerosi, non sono neanche i vestiti all’ultima moda comprati per sfoggiare qualcosa di nuovo in questa giornata, ma è l’esperienza profonda e sincera, fatta nella fede di Dio che ama, a farci dire che abbiamo celebrato e fatto veramente Natale. E questa esperienza è possibile a tutti, basta volersi impegnare nel modo giusto durante questo tempo d’Avvento.