domenica 27 ottobre 2013

L'anno dell'Eucarestia - un dono per vivere da figli


Forse qualcuno si sarà chiesto: “Ma perché noi quest’anno ci impegniamo sull’Eucarestia? C’è forse tra noi qualche problema?”. Rispondiamo subito che non c’è nessun problema. Vogliamo soltanto andare avanti a conoscere i sacramenti per poi viverli nella nostra vita personale e comunitaria.



SIAMO FIGLI DI DIO
Con l’anno della fede ci siamo impegnati a riflettere sul Battesimo. Era un dovere. Tutta la Chiesa infatti era impegnata a riscoprire e rinnovare la propria fede in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. Noi non potevamo fare diversamente. Siamo Chiesa e con la Chiesa vogliamo vivere tutti i giorni della nostra vita. Noi come parrocchia abbiamo puntato sul Battesimo in quanto è il sacramento che genera la fede nel cuore di chi lo ricevere. Avendolo ricevuto, ci siamo così impegnati a richiamare non solo quel santo giorno, ma anche a riscoprire la fede ricevuta in dono. Molti hanno letto le loro date sui tabelloni messi accanto al nostro fonte battesimale. Molti hanno preso le immagini con la preghiera con la quale chiedere al Padre celeste il rinnovamento della grazia battesimale. I frutti di questo lavoro spirituale li conosce solo il Signore. A noi basta solo la gioia di aver fatto qualcosa di bello e di significativo per i fedeli che amano dirsi cristiani.


AI FIGLI DIO DA’ UN PANE SPECIALE
L’amore di Dio Padre non solo ci fa suoi figli, ma desiderando vederci crescere nella vita divina ricevuta in dono, ci offre un pane tutto particolare: l’Eucarestia. Come un vero padre e una vera madre desiderano che il proprio bambino cresca e sviluppi la vita ricevuta dal loro amore, così fa Dio Padre nei nostri confronti una volta fatti suoi figli. Poiché Dio ci ama di vero ed autentico amore, non ci vuole spiritualmente anchilosati, non ci vuole handicappati, non ci vuole nemmeno eterni bambini, ma figli pienamente realizzati. E così, come per lo sviluppo fisico ci vogliono il pane e tanti altri nutrimenti, così Dio Padre ci offre un pane speciale che porta in sé tutte le ricchezze possibili per la realizzazione piena e perfetta della vita dei suoi figli.


IN QUEL PANE C’E’ TUTTO
Quando parliamo di pane offerto dal Padre ai suoi figli, dobbiamo avere uno sguardo molto ampio. Non si tratta solamente di pensare alla Comunione, ma soprattutto alla Messa dalla quale viene a noi il pane che è il corpo del Signore Gesù. Come pure dobbiamo pensare alla sua presenza nei nostri tabernacoli, che è sempre il suo corpo che rimane tra noi. In una parola il Signore Gesù - a nome e a gloria del Padre - ci offre il suo memoriale che è la Messa, la Comunione e la sua presenza continua tra noi. Come abbiamo detto già diverse volte, il Padre ci offre l’Eucarestia perché celebrandola ci lasciamo coinvolgere nel mistero di salvezza di suo Figlio, ricevendola ci lasciamo potenziare e trasfigurare dalla potenza del corpo di Gesù, e adorandola abbiamo a lasciarci coinvolgere nella dinamica del suo amore. 


UN MOTIVO PARTICOLARE
Come già abbiamo detto all’inizio, Dio Padre desidera che cresciamo spiritualmente come suoi figli. In una parola, abbiamo a diventare santi come lui è santo. Ma dandoci l’Eucarestia egli desidera anche che noi diventiamo a nostra volta segno vivo del suo amore in questa società nella quale siamo chiamati a vivere. Celebrando infatti il suo amore nella Messa, ricevendo il corpo di suo Figlio con la Comunione e lasciandoci amore con l’adorazione, noi siamo chiamati ad essere a nostra volta “Eucarestia”, cioè presenza viva del Signore Gesù, presso tutti coloro che incontriamo, in famiglia, nei caseggiati, negli ambienti di lavoro e della scuola. Tutto questo si realizzerà nella misura in cui vivremo veramente la Messa non solo assistendovi, ma anche se accoglieremo con fede e grande disponibilità il suo Corpo lasciandolo lavorare nella nostra vita, non solo mangiandolo come avviene per un normale pezzo di pane, e se lo adoreremo con frequenza e con tanto amore e non solo guardandolo qualche volta, la nostra vita personale e la nostra stessa comunità parrocchiale diventeranno segni vivi della sua presenza nel nostro quartiere.

SPERIAMO
Diciamo sinceramente che in tutto quanto abbiamo scritto sopra è racchiuso il nostro più vivo desiderio e nutriamo ferma speranza che tutto questo si realizzi per la gloria di Dio, per il bene della nostra comunità parrocchiale e per la nostra personale santificazione. Se questo avverrà daremo anche un aiuto al nostro quartiere. Siamo infatti convinti che il modo migliore per fare evangelizzazione non siano le attività nuove ed originali che possiamo inventare, ma sia rendere Cristo Signore sempre più e sempre meglio presente in noi e in mezzo a noi.